Osservatorio Open Data
L’Osservatorio Open Data si occupa della gestione, trasformazione e distribuzione dei dati alla comunità scientifica. L’Osservatorio è anche il luogo all’interno del quale aprire una linea di riflessione sulla tematica degli Open Data da profili disciplinari e prospettive analitiche differenti.
Open Data Curation
L’attività di curation degli Open Data della Pubblica Amministrazione risponde alle necessità di abbattere le barriere che limitano il loro utilizzo scientifico. Le attività saranno finalizzate alla conversione dei OGD in dati “pronti all’uso” per la ricerca scientifica. I dati già esistenti saranno modificati, strutturati e distribuiti seguendo le convenzioni e i formati più diffusi all’interno della comunità scientifica. Gli OGD saranno arricchiti, ove possibile, con informazioni provenienti da altri OGD o altre fonti. L’Osservatorio curerà la documentazione, dettagliando le modalità di costruzione del dato, il contenuto informativo, le operazioni di pulizia e le modalità di riutilizzo. Ogni dataset sarà accompagnato da un ricco set di metadati che garantirà la FAIRness e la data discovery a livello internazionale. L’Osservatorio intende coinvolgere la PA che, in qualità di produttore di dati, può fornire un valido supporto per la corretta documentazione del dato.
A beneficiare dei servizi non saranno solo i ricercatori, ma anche esperti, giornalisti, aziende e la cittadinanza in generale.
L’Osservatorio si avvarrà della collaborazione di DASSI, il service provider italiano del Consortium of European Social Science Data Archives (CESSDA ERIC). DASSI ha una lunga esperienza in ambito di gestione, documentazione e archiviazione di dati per la ricerca. DASSI metterà a disposizione le proprie competenze in materia di metadatazione e documentazione dei dati, garantendo la conformità ai principali standard e procedure internazionali, garantendo la FAIRness dei dati diffusi.
Epistemologia degli Open Data
Il progetto mira a presentare un esame completo del processo di produzione, diffusione e utilizzo della conoscenza degli Open Government Data da un punto di vista trasversale. Le domande chiave riguardano l’esplorazione della correlazione tra l’ontologia e l’epistemologia dei dati, l’esame dell’interazione tra scienza, ideologia e dati e l’esame dell’allineamento tra l’impulso normativo che guida gli OGD e le attuali capacità di implementazione. Come sforzo iniziale per affrontare queste indagini critiche, il progetto cerca di delineare il panorama degli attori coinvolti e le loro interrelazioni nel contesto dell’iniziativa OGD della Regione Lombardia.
Questo sforzo di mappatura fornisce un quadro strutturato per analizzare le controversie che si svolgono all’interno della rete diversificata di agenti umani e non umani mobilitati. Questo insieme socio-tecnico comprende vari soggetti interessati, come enti governativi, intermediari di dati, sistemi algoritmici e organizzazioni della società civile. Coerentemente con i nostri obiettivi, questo passo iniziale ci permette di iniziare a svelare la scatola nera del controverso processo di produzione e circolazione della conoscenza dei dati all’interno di un complesso ecosistema in cui si intersecano diversi interessi politici, economici e sociali.
Il nostro intervento rappresenta uno spostamento strategico dalle domande ontologiche su “che cos’è la scienza dei dati” alle indagini su “di che cosa si occupa”, sul tipo di conoscenza che tende a generare e se tale comprensione può facilitare la traduzione che l’OGD in ultima analisi richiede: dai principi politici normativi di apertura, democrazia e responsabilità dello Stato alle pratiche sociali tangibili di una cittadinanza impegnata.
Il bollettino del Comune di Milano
La Sezione Storica del progetto raccoglie e illustra alcune esperienze passate di Open Data prodotti dalla Pubblica Amministrazione. Questa sezione si occupa delle iniziative di studio e di pubblicazione di dati messe in campo per conoscere la realtà sociale, economica e culturale italiana dall’Unità nazionale (1861) alla fine del Novecento. L’approfondimento storico si concentra, in particolare, sull’analisi del bollettino mensile del Comune di Milano: uno straordinario esempio storico di OGD ante litteram.
Il bollettino mensile del Comune di Milano nasce nel 1885 come “Bollettino demografico-sanitario-igienico-meteorico” (1885-1890) e contiene alcune pagine di tabelle con dati metereologici, demografici e sanitari. Nel 1891 diviene “Città di Milano. Bollettino statistico mensile” (1891-1914) e nel luglio 1914 è profondamente rinnovato, includendo una serie di articoli per diventare «uno specchio, quanto più possibile ampio e fedele, della vita di Milano nei suoi molteplici aspetti demografico, economico e sociale» (luglio 1914).
Dal 1914 gli articoli del bollettino sono perciò accompagnati da un importante apparato di grafici, tabelle, fotografie e altre iconografie, nello sforzo di divulgare e rendere accessibili gli elementi essenziali per comprendere e valutare le politiche cittadine: «è dovere di ogni cittadino conoscere l’attività dell’Amministrazione comunale, se vuole avere il diritto di criticarla e giudicarla. Questo Bollettino fornisce tutte le notizie sull’opera dell’Amministrazione» (ago 1914).
Fino alla metà degli anni Settanta il bollettino continuerà a illustrare le trasformazioni della città, aggiornando di volta in volta il proprio nome: “Città di Milano. Bollettino municipale mensile di cronaca amministrativa e di statistica” (1915-1927), “Milano. Rivista mensile del Comune di Milano” (1928-1943), “Città di Milano. Rassegna mensile del Comune e bollettino di statistica” (1947-1974?).
Largamente usato come fonte in diversi ambiti storiografici, dalla storia politica a quella dell’urbanistica, questo bollettino attende ancora uno studio di sintesi che ne consenta una visione d’insieme, agevolando il suo impiego come fonte d’interesse non soltanto per la storiografia ma anche, più ampiamente, per tutte le scienze sociali.
La Sezione Storica del progetto OGD, attraverso schemi interpretativi multidisciplinari, mira a individuare nel medio-lungo periodo (1885-1974) continuità, discontinuità e obiettivi della descrizione dei fenomeni sociali attraverso gli Open Data pubblicati sul bollettino municipale di Milano. Questo approfondimento contribuisce inoltre alle diverse linee di ricerca del progetto, offrendo profondità storica sia al tema generale sulla pubblicazione dei dati generati dalle istituzioni pubbliche, sia a specifiche tematiche emergenti dall’analisi degli odierni ODG.
L’Open Government Data nel dibattito pubblico
Nonostante dai primi anni del 2010 si registri un’attenzione crescente per l’Open Government Data (OGD) sia da parte delle politiche pubbliche che della ricerca, non esistono a oggi studi approfonditi sul dibattito pubblico e mediatico che si è sviluppato intorno al tema. Il progetto analizza in chiave comparata la copertura mediatica degli OGD nella stampa di quattro paesi europei – Italia, Spagna, Francia e Regno Unito – con l’obiettivo di esplorare continuità e peculiarità della rappresentazione e della cornice interpretativa nei diversi contesti nazionali e locali. La ricerca concentrerà l’analisi su un corpus di articoli tratti dai principali quotidiani de référence dei quattro paesi (per es. Corriere della Sera, El Pais, Le Monde e The Guardian) al fine di esaminare i diversi significati attribuiti agli OGD. Particolare attenzione sarà dedicata agli aspetti ritenuti vantaggiosi e/o controversi, all’utilizzo e/o alla problematicità di parole chiave (trasparenza, responsabilità, utilità , ecc.), ai criteri di notiziabilità e al livello di ipertestualità (link a documenti pubblici, ecc.). La ricerca ha tra i suoi obiettivi quello di contestualizzare attraverso un’indagine comparatistica l’elaborazione e l’attuazione delle iniziative OGD a Milano al fine di una loro valutazione critica.